Anche tra gli autori dell’antologia “The new italian aphorists” è protagonista
L’AFORISMA AL FEMMINILE
Ecco tre eccellenti esempi
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SILVANA BARONI
Fraintende la vita chi crede che l’anima non sia fatta di sangue.
Più la scena è muta, più si urlerebbe.
Come il pensiero non sta dietro la fronte, così la sessualità non sta dietro il pube.
La castità è un peccato di arroganza, per giunta solitario.
Dio è l’incudine su cui forgiamo inutilmente le nostre domande.
L’eternità è il luogo dove il tempo è innamorato.
Chi cerca la propria metà in un altro non sa nulla di criminologia.
A volte si accarezza… per non toccare il fondo.
Scrivere aforismi è un’arte funambolica: pensare senza rete di protezione.
Chi si trucca nasconde i luoghi dove è già morto
Ciò che più ci terrorizza è già accaduto.
Per alcuni anni ci educano i genitori, per il resto della vita i figli.
C‘è chi vive al di sotto delle proprie possibilità perché al di sopra ha le vertigini.
Chi ama volare non ama essere preso per mano.
Non si perdona agli altri di averci visto sbagliare.
Chi ci vuole non è detto che ci desideri.
Che la pizza abbia globalizzato il mondo, passi; ma gli haiku…
Viene il sospetto che chi ha scritto pagine indimenticabili abbia una vita da dimenticare.
L‘occasione che non hai colto almeno perdila in fretta.
Gli amori iniziano e finiscono per la stessa mania di anticipare.
Ama maritarsi chi ama rincasare.
Reincarnazione? Che la vita sia un debito che non si estingue in una sola rata?
Chi vuole scongiurare il diluvio cominci col trattenere le lacrime.
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ALESSANDRA PAGANARDI
La malinconia è il carbonio 14 dell’assenza
Se la poesia fosse pane la farina sarebbe lo stile, il lievito la realtà
La felicità è una legge finanziaria: sempre piena di tagli.
I beni più importanti hanno sempre il prezzo sbagliato.
L’orgoglio è un esattore che pignora senza avvisare.
Uomini e donne sono concordi sui valori, discordi sulla moneta con cui scambiarli.
La biografia di un artista non spiega la sua opera: rammenta la sua fragilità.
Da giovani il tempo ripara i nostri danni; da vecchi danneggia i nostri restauri.
I figli ci insegnano una materia sgradita: il tempo.
Vedendo i propri sogni in bancarotta, desiderava un curatore fallimentare: un figlio.
Parlare con i propri figli è guardare il tramonto allo specchio.
Chi si astiene da un vizio per poterlo biasimare negli altri è nemico degli altri, non del vizio.
Gli innamorati sono sarti: il tessuto è l’istante, il refe l’immortalità.
Smetterai di avere rimpianti se imparerai a restituire ciò che non hai ricevuto.
Il culmine della felicità si raggiunge quando l’infelicità è insolitamente vicina.
Generoso, ricordati di fare a te stesso ciò che vorresti fosse fatto agli altri.
Esperienza: impressione sulla pellicola. Tempo: camera oscura.
Noia: essere privi della compagnia di sé.
Colori simili: accoppiati, i più stridenti.
Conoscere se stessi: una grande responsabilità verso gli altri.
Invidioso: chi sogna di essere invidiato.
Rumori molesti: l’impaziente non tollera, il paziente non ascolta, il saggio non sente.
Ceatività: compassione del disordine.
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MARCELLA TAROZZI GOLDSMITH
La poesia è silenzio lavorato al cesello, parola dopo parola.
All’insegna della felicità: si nota l’assenza di un logo.
Il corpo: se ne parla ma rimane inascoltato.
Che cosa ha in mente il nostro cervello quando si sforza di estromettere la nostra persona?
Vasti il mondo e la terra e quindi, in fondo, introvabili.
L’assegnazione del bene: per la felicità di tutti esso è suddiviso in parti minuscole.
Ogni mattina il mondo resta da fare, non da completare.
Il nulla: che sia un residuo?
Cosa si può obiettare all’alfabeto?
I colori sfumano l’uno nell’altro: una conferma di quanto sia irrisorio il mondo della quantità.
“Va e viene” lo si può dire di qualunque cosa. Da dove cominciare allora?
Avere pazienza non è una virtù: sta troppo comoda accanto al focolare.
L’infinito, l’eternità: degli originali in piena regola.
Non è la verità a dettare le sue condizioni, è la volontà.
Un passatempo: costruire il proprio Sé avendo in mano pezzi di realtà.
Assoluto il male, anche quando è una semplice questione di astio.
Le cause fanno succedere eventi ma non ne sanno il perché.
Di preferenza si opta per il verosimile, ma è difficile stabilire che cosa è simile a chi.
Dio ha imitato se stesso durante la creazione: ha risposto alle sue stesse domande; e sono le domande i veri a priori.
In fondo i mentitori sono dei metafisici che rasentano il possibile.
I luoghi comuni: più sono comuni più sono angoscianti.
Incantatrici le favole: fanno a gara a impadronirsi dell’incompletezza umana.
Brutta genia quella dei servi e degli adulatori: alcuni purtroppo sono dei geni.
La poesia: ogni parola la definisce, ma dopo si fa avanti la parola successiva.
Gli sguardi notano il vero e il falso, il falso prima del vero.
A metà: è d’obbligo proseguire o rituffarsi nell’indesiderato.
Luci ed ombre vanno valutate ad ogni generazione.
Il tempo copia l’eternità: un poco alla volta.
La coscienza non si prefigge dei traguardi: se ne sta lì, semplicemente
Dove si trova il qui e ora? Né qui né ora
Come tutte le sfumature anche quelle assenti si fanno sentire.
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