Gli aforismi di FULVIO FIORI, ARTURO MONTIERI e MAURO PARRINI sbarcano negli U.S.A.

TRE DEI NOSTRI AFORISTI ARRIVATI NEGLI U.S.A.
Ve ne sono altri ancora, approdati negli Stati Uniti attraverso un’antologia promossa dall’AIPLA e pubblicata internazionalmente nel 2013. Sono i vincitori e i menzionati delle tre prime edizioni del
Premio Internazionale per l’Aforisma “Torino in Sintesi”. E ve ne proporremo altri ancora.

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Gli aforismi di FULVIO FIORI

Le persone eccezionali sono poche, quelle normali nessuna.

Attenzione: l’intelligenza illumina, la stupidità abbaglia.

La questione fondamentale è: ci sarà una vita prima della morte?

Non si diventa uomini prendendo il posto di papà, ma diventando papà in un altro posto.

Il buio contiene le risposte, la luce rivela le domande.

Se ammetto di avere torto… mi dai ragione?

Abbassando la mia testa, alzo il mio salario.

Cogli l’attimo. Quando è maturo.

Il salmone va controcorrente solo per essere uguale agli altri.

Il momento ideale per pensare è nelle pause tra un pensiero e l’altro.

La speranza è l’ultima a morire, ma è la prima ad ammalarsi.

Ogni donna ha almeno un uomo che l’ama. Ogni uomo ha almeno una donna che lo odia.

La donna è un libro di bugie. L’uomo è il suo editore.

A volte l’uomo è solo. Spesso quando è in compagnia.

A un’età piuttosto avanzata le aspirazioni dell’uomo si riducono a due: inspirazione ed espirazione. 

Essere se stessi è facile: siate il contrario di quello che non siete!

Attenzione, a volte la stupidità più profonda si nasconde sotto quella più superficiale!

Una cosa stupida detta da un uomo intelligente ci fa dubitare di lui: una intelligente detta da uno stupido ci fa dubitare di noi.

In realtà il pensiero non esiste: è solo una creazione della nostra mente.

In fondo però, non mi dispiace discutere con me, perché comunque vada a finire ho ragione io.

Il suo più grande sogno era di esaudire i desideri degli altri. Purtroppo non fu mai esaudito.
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Nella vita, quanto costa non avere un prezzo?

Paura improvvisa: forse il giorno che riuscirò a tirare fuori tutto quello che ho dentro, non se ne accorgerà nessuno…

Come mai le cose che mi mancano di più sono quelle che ho già?

Nell’impossibilità di non essere qualcun altro, un giorno mi toccherà essere me stesso!

Attenzione: la TV è così stupida che fa sembrare tutti intelligenti.

 

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Gli aforismi di ARTURO MONTIERI

Se sto zitto, ascoltami

Noi accendiamo la tv e lei ci spegne.

Le distanze si accorciano, i luoghi si allontanano.

Troppe identità per essere se stessi.

Temendo le uguaglianze si ammazzano le differenze.

Se non hai niente da chiedere, chieditelo.

La realtà è l’unica cosa che non riusciamo a immaginare.

La metà dei nostri errori vale il doppio dei nostri successi.

Quello che non vedi, è sotto i tuoi occhi.

Quando una bugia sembra la verità, la verità sembra una bugia.

A seguire il branco si finisce nella rete.

La libertà esiste solo nelle domande, non nelle risposte.

Ho più spazio dentro che fuori. Ma non riesco a entrare.

L’eternità è un istante al rovescio.

Il tempo non soffre perché guarda solo avanti.

Sradichiamo alberi per parcheggiare lamiere.

Prendetevi sul serio, così, per scherzo.

Il viaggio senza meta serve a ritrovarsi.

La speranza ha le navi, la disperazione i gommoni.

I buoni propositi sono cattive abitudini.

XXX: troppe incognite nel sesso.

I luoghi comuni sono i più difficili da lasciare.

Lo specchio ci mostra. Riflettiamoci.

Il volume di una metropoli si misura con bidoni d’indifferenza.

Il diritto si applica al rovescio.

Se un chiodo è fisso, smuove il mondo.

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Gli aforismi di MAURO PARRINI


Un buon aforisma nasce soltanto da un mondo in rovina: è un’Apocalisse provocata con un colpo di spillo.

Togliete il superfluo dal mondo e resterà un aforisma.

L’uomo non è mai solo: è sempre abbandonato.

Altruismo. Voler morire per ultimi, per non far soffrire nessuno. Da non confondere con l’egoismo. 

L’anima si incarna due volte: nel corpo e nella voce.

Quello che non si sopporta nella morte è dover diventare un cadavere: qualcosa che è ancora vita.

Se proprio devo ammalarmi, che almeno sia una malattia d’altri tempi. La pellagra, il ballo di San Vito, lo scorbuto: qualcosa di incurabile perché passato di moda.

Non c’è emozione più grande di quella che si prova esprimendola mediante concetti.

Quando il linguaggio accarezza la vita, nasce una poesia; quando la vita accarezza il linguaggio, nasce una preghiera.

La banalità è una caratteristica del linguaggio, non della realtà. Chi tace non è mai banale, chi parla lo è quasi sempre.

Solo gli insegnanti mediocri insegnano ciò che sanno, perché quelli buoni insegnano anche ciò che non sanno. I migliori? Insegnano quello che nessuno saprà mai.

Il mio inconscio mi tradisce: esce con la coscienza di un altro.

Ormai ogni paese ha il suo scrittore come una volta aveva il suo prete: alla prospettiva della resurrezione l’umanità preferisce, senza indugi, quella della pubblicazione.

La differenza tra Dio e il Nulla? Un niente, come ci ha insegnato la grande mistica.

Amate una disciplina ma lei non vi ama: ne diventerete professore.

L’esordio era stato promettente, e c’erano le premesse per una seconda opera più matura. Niente da fare: il suo editore gli ordinò di esordire nuovamente.

Morire per mano dell’uomo era il solo modo, per Dio, di redimersi dalla colpa di averlo creato.

Gli ideali più alti? Le idee che si vogliono imporre agli altri.

Distinguiamo le cose necessarie da quelle importanti: necessario è guardare dove si mettono i piedi, importante è guardare il cielo.

Il pessimista è in realtà un ottimista: quando le cose vanno male è il solo a pensare che vadano proprio come devono andare.

Il mondo sta alla bellezza come un santo alla sua reliquia.

Invisibile Dio, ma più ancora la sua ombra.

Su tutte le tombe dovrebbe essere scritto: non piangetemi perché sono morto, ma perché avrei voluto dirvi una cosa, una sola, e non ho trovato il modo.

Oggi è possibile raggiungere la fama senza perdere il beneficio dell’anonimato: si diventa famosi così in fretta che di solito non se ne accorge nessuno.

Tutti prendono la parola, ma soltanto il poeta la restituisce.

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