GIAN PIERO BONA
(Carignano, 1926 – Moncalieri, 2020)
Aforista prolifico, sofisticato e profondo, Gian Piero Bona fu poeta, narratore, drammaturgo: in questi ruoli ha dato alla stampa più di 36 opere vincendo numerosi e prestigiosi premi letterari. Ha tradotto dal francese autori come Rimbaud, Radiguet, Barbey d’Aurevilly, Feydeau ed ha firmato, inoltre, sceneggiature per il cinema (La monaca di Monza – Michele Strogoff) e, per la televisione, “L’Odissea” e “Leonardo”.
Collaborò a quotidiani, periodici e riviste letterarie. Il suo nome occupa un ampio spazio su varie Antologie e su “Storia della Civiltà Letteraria”.
AFORISMI
L’amore è anche un lungo esercizio. E’ l’arte di rendersi invulnerabili nella cattiva sorte.
Chi ama se stesso e non gli altri li tradisce. Chi non si ama, ma ama gli altri, li ricatta. Chi ama ugualmente sé e gli altri, si illude. Chi non ama se steso né gli altri, vive nell’ignoranza.
La frana dei sentimenti si distacca sempre dalla vetta che vogliamo raggiungere.
Gli uomini sono sempre migliori delle loro azioni peggiori e peggiori delle loro azioni migliori.
Il vero bene è quello che non lascia traccia in chi lo compie, ma vive esclusivamente in chi lo riceve.
L’ateismo è una teologia spinta ai vertici superiori della propria autosufficienza.
Un luogo divino non è una necessità dell’uomo, ma una sua libertà.
Ciò che credo di conoscere è il mio corpo, ciò che non conosco è l’anima, ciò che ho conosciuto e dimenticato è lo spirito.
L’uomo del passato che ha espresso la propria epoca diverte i posteri, ma l’uomo vissuto fuori dal proprio tempo viene amato dai suoi eredi perché è un eterno contemporaneo.
Un effetto impuro può nascere da una causa pura.
La vita non va spiegata come una fabbrica di colpe, ma come una prova di forza con cui la materia, per non sparire del tutto, tenta d’impedirci l’immortalità.
La verità è che la verità non si cura della nostra verità. Ognuno crede di servirla, ma è lei a servirsi di ciascuno di noi diversamente.
La verità è soltanto la verità, se si smette di definirla la si può percepire.
La scienza vale per il dimostrabile, per l’indimostrabile vale l’immaginazione.
Colui che accetta l’errore non sbaglia. Sbaglia colui che lo rifiuta. C’è un modo di salvarsi nell’errore e un modo di perdersi nella verità.
La storia ci ha sempre offerto luminose ideologie che non sono mai riuscite a dare anime giuste in tanti uomini giusti.
Non è forse per l’ideologia che un ignorante diventa fanatico, un povero invidioso, un ricco insensibile, un politico crudele, un religioso disonesto, un intellettuale vanitoso, e molti illusi sanguinari?
Esseri liberi non è mai stato un regalo della storia, bensì una conquista dell’animo.
Chi invoca la libertà in tempi di tirannia è un martire. Chi la invoca in tempi liberi è un mediocre.
Solo dedicando a qualcuno o a qualcosa il nostro dolore, ci liberiamo del suo aspetto morale e da amanti diventiamo amatori.
Colui che ritorna sui suoi passi, si salva. Colui che cancella le proprie orme, si perde.
La propria giustizia ciascuno la ruba a un altro.
Si può obbedire senza nessuno sforzo. Ma disobbedendo a qualcuno finiamo per obbedire a un altro. Non vale allora la pena di scambiare una condizione ereditata per una scelta condizionante.
L’uomo obbediente esaurisce la legge e se ne libera. L’uomo disobbediente rinforza la legge e ne viene sempre più coartato.
Il giovane che sputa sul passato e fornica con il futuro, presto si troverà nel letto un cadavere e un concubino. Se egli non esprime che il suo tempo, presto invecchia e sarà dimenticato.
Se un giovane accusa un vecchio di inutilità, inconsciamente non fa che prevedere la sua personale vecchiaia. Di qui il vantaggio di non avere età.
L’ombra è l’unico segnale di luce che l’uomo è in grado di percepire.
Oggi la parola comunica soltanto e non crea più.
La virtù è assai più astuta del vizio, divertente e varia, non fosse altro che – diversamente dal vizio – non è mai fine a se stessa e definita.
Chi si avventura per gli spazi senza sapere perché è venuto sulla Terra, esce di casa da una porta dipinta sul muro.
Pensiero sull’uomo che ha conquistato la Luna: è lui che gioca col mistero o il mistero che gioca con lui?
Morire non è vivere senza coscienza, ma essere coscienti senza vivere.
Sulla via della perfezione è possibile essere migliori di se stessi, non migliori degli altri.
Nella storia umana, come nel moto degli astri, la rivoluzione é un movimento che riporta al punto di partenza.
Alcuni non vogliono abbandonarsi alla legge del caso. Non sanno che la funzione della preghiera è proprio agire sul caso.
Anticamente talora la pazzia era intesa come ragione, ma la moderna ragione troppo sovente è una pazzia.
Quale uomo accetterebbe la vita, se questa non gli fosse data a sua insaputa?
Alcuni chiamano vizio ciò che per viltà spregiano, altri chiamano virtù ciò che per finzione esaltano.
Nella vita puoi scegliere se essere la testa del topo o la coda del leone. Come testa del topo sarai il primo nel buio, come coda del leone sarai l’ultimo nella luce.
Il sonno del corpo genera i mansueti, il sonno della ragione genera i pazzi, il sonno dello spirito genera i malvagi.
Vivi come se la vita fosse vera per qualsiasi faccia la verità ti mostrerà un giorno.
Le bestemmie elevano sempre più in alto la divinità. L’offesa può essere un’occasione di “slancio” per l’offeso.
Dalla cima del rigore cadono i sassi che turbano il lago dell’indulgenza.
Due sono i modi per infrangere la necessità della norma: essere a-normali e soffrire o essere e-normi e dominare.
Diffida di chiunque ti spieghi cosa tu sei. Egli non cerca fuori dalle sue proprie dimensioni.
Chi non sa perdere e trasformarsi, vincerà scomparendo.
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