STANISLAW J. LEC
(Leopoli, 6 marzo 1909 – Varsavia, 7 maggio 1966)
E’ stato uno scrittore, poeta e aforista polacco. L’opera di Lec Pensieri spettinati (pubblicata nel 1957 e di cui fu pubblicato due anni dopo un seguito, Altri pensieri spettinati nella edizione italiana) è sicuramente il suo lavoro più conosciuto.
AFORISMI
Ho sognato la realtà. Che sollievo, svegliarsi!
Sesamo apriti! Voglio uscire!
Anche se a una mucca dai da bere del cacao non ne mungerai cioccolata.
Come è difficile provocare un’eco nelle teste vuote! Rifletti, prima di pensare!
Se sono credente? Solo Iddio lo sa.
In cima ad ogni vetta si è sull’orlo dell’abisso.
L’anello più debole è anche il più forte. Spezza la catena.
Dov’è proibito ridere, non si ha il diritto di piangere.
Persino nel suo silenzio c’erano errori linguistici. In principio era il Verbo – e alla fine le chiacchiere.
Quello? È di un’ignoranza enciclopedica!
Il potere passa più spesso di mano in mano che di testa in testa.
Aveva la coscienza pulita. Mai usata.
Aveva la mente aperta, purtroppo da parte a parte.
C’è chi non distingue l’onanismo dalla “fedeltà a se stesso”.
Non siate crudeli, non raddolcite la vita ai masochisti!
La denuncia anonima è ammissibile solo quando chi la scrive non è davvero nessuno.
Si trasferì da Sodoma a Gomorra.
Gli assenti non hanno mai ragione, ma spesso si salvano la pelle.
Anche la pulce non salta per la gioia.
Un’idea: averla!
Non incrociare la spada di chi ne è privo.
Il denaro è inodore, ma evapora.
La storia – un insieme di fatti che non doveva accadere.
Ho sognato Freud. Che significa?
Ci sono punti che non chiudono le frasi, ma le bocche.
Aggiungere uno straccio al manganello, e molti diranno che è una bandiera.
Quando la scimmia ha riso della sua immagine nello specchio, è nato l’uomo.
Ha annotato il suo vuoto su mille pagine.
Sono ferito dal di dentro da quelli che ho rinchiuso nel cuore.
Dai Dieci Comandamenti ne ho tratto un undicesimo: la concisione.
Nessun Dio è sopravvissuto alla perdita dei propri fedeli.
Spesso i matrimoni non hanno senso, ma bambini.
Per essere un genio aveva troppo talento.
Carpe diem di otto ore di lavoro!
Il nulla è molto capiente.
C’è stato un tempo in cui misuravamo la distanza con l’intensità della nostalgia.
Gli uni credono di credere, gli altri credono di non credere.
Il nazionalismo può essere enorme. Mai grande.
Il punto interrogativo è lo stemma della libertà.
Per garantirgli il martirio, Dio diede a suo figlio la sembianza di un ebreo.
Nei territori della menzogna muore la fantasia.
Non sono nemmeno certo che si debba dubitare.
Odio Gutenberg, ha inventato gli errori di stampa.
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KARL KRAUS
(Jičín, 28 aprile 1874 – Vienna, 12 giugno 1936)
E’ stato uno scrittore, giornalista, aforista, umorista, saggista, commediografo, poeta e autore satirico austriaco.
Viene generalmente considerato uno dei principali autori satirici di lingua tedesca del XX secolo, ed è noto specialmente per le sue critiche altamente ironiche e taglienti alla cultura, alla società, ai politici tedeschi e ai mass media.
AFORISMI
Gli artisti hanno il diritto di essere modesti e il dovere di essere vanitosi.
Chi ha il cuore vuoto, ha la bocca che trabocca.
Divido le donne in colpose e dolose.
Le donne vogliono apparire vestite ed essere guardate svestite.
Quando non si sa scrivere, un romanzo riesce più facile di un aforisma.
Adoperare parole inusuali è un atto di maleducazione letteraria.
Soltanto le difficoltà di pensiero devono essere messe fra i piedi del pubblico.
Ci sono imbecilli superficiali e imbecilli profondi.
Gli allievi mangiano ciò che i professori hanno digerito.
I «diritti delle donne» sono doveri degli uomini.
L’aforisma non coincide mai con la verità; o è una mezza verità o una verità e mezzo.
Il mondo è una prigione dove è preferibile stare in cella di isolamento.
Il superuomo è un ideale prematuro che presuppone l’uomo.
L’odio deve rendere produttivi. Altrimenti è più intelligente amare.
Le pene servono a spaventare coloro che non vogliono commettere peccati.
Nulla di più triste di una bassezza che non ha dato i suoi frutti.
L’educazione è ciò che la maggior parte delle persone riceve, molti trasmettono e pochi possiedono.
La gelosia è un abbaiare di cani che attira i ladri.
La vita familiare è un’interferenza nella vita privata.
Ma dove mai troverò il tempo per non leggere tante cose?
Non è vero che non si possa vivere senza una donna. È vero soltanto che senza una donna non si può aver vissuto.
Scrivere un aforisma, per chi lo sa fare, è spesso difficile. Ben più facile è scrivere un aforisma per chi non lo sa fare.
Un aforisma non si può dettare su nessuna macchina da scrivere. Ci vorrebbe troppo tempo.
La diplomazia è una partita a scacchi in cui si dà scacco matto ai popoli.
Cultura è quella cosa che i più ricevono, molti trasmettono e pochi hanno.
Il diavolo è un ottimista se crede di poter peggiorare gli uomini.
Il linguaggio è la madre, non l’ancella del pensiero.
Uno che sa scrivere aforismi non dovrebbe disperdersi a fare dei saggi.
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