Premio “Torino in Sintesi” – Risultati VII Edizione 2020

PREMIO INTERNAZIONALE PER L’AFORISMA
“Torino in Sintesi”

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RISULTATI
VII Edizione 2020

I sigg.ri giurati del Premio Internazionale per l’Aforisma “Torino in Sintesi”,
assieme alla Presidenza ed al Comitato Organizzatore del concorso, annunciano i
Vincitori e i Menzionati della 7° Edizione 2020

I sig.ri Vincitori e Menzionati sono:

Sezione A) Editi

– La Giuria ha assegnato il primo premio a:

“Aforismi per la fine del mondo” di Piero Buscioni con la seguente
motivazione:
L’autore ha articolato un inquieto e lucido repertorio di appunti, postille, malumori
sorretto dalla puntigliosa brillantezza dello stile e da un umorismo persistente e
disincantato, punteggiato di rilievi aguzzi che, nel ripudio e nel fastidio insuperabile di
ogni sterile intellettualismo, s’iscrivono in un sofferto quanto problematico umanesimo.

– La Giuria del Premio ha inoltre conferito la Menzione Speciale a:

“Quisquilie” di Stefano Elefanti
per l’analisi pensosa degli immutabili moti dell’animo umano imperniata
sull’interrogativo del senso ultimo delle nostre vite, per l’attenzione allo stile e per
l’estrema sobrietà nell’affrontare l’ambivalenza del mondo e nell’avvicinarsi a un
genere del quale ‘confessa’ l’intrinseca frammentarietà, salvaguardando però
gelosamente il fine principale dell’aforisma: restituire al lettore il fenomeno-uomo nella
sua intrinseca, contrastata complessità.

“Segno o son testo” di Nicola Farina
per lo scabro umorismo, la rigorosa icasticità dei motti di spirito venati di sotterranea
amarezza e i tanti calibratissimi calembour, resi sempre con grandi puntualità e perizia,
il cui l’effetto, pur spesso in aperta contraddizione rispetto alla verità dei luoghi comuni,
viene raggiunto senza fastidiose sottolineature e rifuggendo da corrive iperboli.

“Spiegate alle vele” di Rodolfo Cerè
per una silloge che, con voce veramente nuova, originale e promettente, espone con
risentita, esemplare stringatezza una condizione esistenziale – quella dei giovani d’oggi –
fatta di reiterate difficoltà economiche, precarietà lavorativa e cocenti delusioni ideali,
connotata da un tenace e diffuso disagio, espresso in toni sovente polemici, quando non
esplicitamente sdegnati, nei confronti di una contemporaneità quanto mai ingrata,
stolidamente glamour, irriducibilmente votata al profitto e segnata da un’onnipresente,
ossessiva impronta tecnologica.

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Sezione B) Sillogi inedite

– La giuria ha assegnato il primo premio a:

“Aberrare umano” di Francesco Sarti con la seguente motivazione:
per il singolare catalogo di incisive folgorazioni che, aggirando le aspettative del lettore
con l’arditezza sorprendente delle immagini, procede per accostamenti talora vertiginosi
e vividi scorci, giocando sullo spiazzamento concettuale e ottenendo effetti insieme
stranianti ed esplosivi che vanno a operare una ricostruzione e reinterpretazione ora
perfida, ora dolente – ma sempre sottile – della realtà.

– La Giuria del Premio ha inoltre conferito la Menzione Speciale a:

“Esercizi di stiletto” di Maurizio Manco
per una raccolta di esemplare, quasi stoica lapidarietà, intrisa, pur nel superiore anelito
all’esattezza formale, della dolente coscienza del determinismo a cui soggiacciono le
nostre vite e i nostri stessi impulsi, sullo sfondo generale di un pessimismo cosmico ai
limiti della disperazione, di uno sconforto però virilmente dignitoso, fermo, non urlato
che, pur nell’attitudine mimetica e nella castigatezza dello stile, si coniuga con un’ironia
non compiaciuta e vagamente crudele, tanto più efficace per questo.

“In breve” di Umberto Faini
per la semplicità convincente, quindi non priva di schietta pregnanza concettuale, di una
raccolta di impressioni specchio di una saggezza disincantata, sobria, anti-retorica, che
non disdegna sfumature ironiche e affondi quietamente velenosi, con l’appendice di
qualche malinconica, smagata, forse sgomenta meditazione sul destino finale dell’uomo.

“Vita più, vita meno” di Giorgio Gramolini
per la varietà tematica e la sobrietà stilistica di notazioni che si misurano con i piccoli
grandi scogli della quotidianità immerse in un pessimismo pudico a cui, nella ricerca
perenne e inesausta di difficili contro-verità, fanno da corolla alcune isolate ma icastiche
freddure dai puntuti risvolti polemici nella denuncia dell’imperante ipocrisia.

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Sezione C) Silloge di aforismi in lingua tedesca e italiana di autori stranieri

– La giuria ha assegnato il primo premio a:

Alexander Eilers con la seguente motivazione:
Versato nell’esercizio strenuo e consapevole del pensiero, l’autore ha saputo indagare,
senz’ombra di auto-referenzialità, con sottile e doloroso scavo in profondità e in uno
stile tenacemente asciutto, consono ai dettami stringenti del parlar breve, fra le pieghe
nascoste dell’esistenza, facendo giustizia di tanti pregiudizi inveterati anche attraverso
saltuarie frange zen e pochi ma incisivi affondi polemici.

[In der unermüdlichen und selbstbewussten Denkübung gewandt, konnte der Autor die Mäander der menschlichen Existenz ohne jegliche Selbstbezogenheit untersuchen. Durch eine subtile und schmerzvolle Analyse, einen hartnäckig trockenen, den Normen der kleinen Form entsprechenden Stil hat er dabei mehrere eingebürgerte Vorurteile u. a. durch sporadische Zen-Nuancen und wenige aber wirksame polemische Angriffe herausgefordert.]

– La Giuria del Premio ha inoltre conferito la Menzione Speciale a:

Franz Friedrich Kovacs
per una silloge di estrema immediatezza che, con formulazione recisa e nel ripudio di
qualunque istanza consolatoria, registra senza sconti la caducità della vita individuale e
dell’intera realtà fenomenica: una segnalazione oggettiva che si riassume però in
immagini poetiche di rara evidenza nella loro spietata concretezza e in qualche precetto
comportamentale malinconicamente ispirato a una accorta e ormai disillusa saggezza.

[Aufgrund der extremen Direktheit, die die Hinfälligkeit des individuellen Lebens sowie der gesamten Erscheinungswelt mit entschiedenen Formulierungen und unter Ausschluss jeglicher tröstenden Instanz erfasst: eine sachliche Bestandsaufnahme, die sich in unerbittlich konkreten poetischen Bildern sowie in einigen melancholischen, von umsichtiger, desillusionierter Weisheit inspirierten Verhaltensgeboten ausdrückt.]

Klaus Oehler
per l’equilibrio e l’autenticità con i quali viene delineato con afflato poetico, nel breve
volgere dei pochi appunti e sulla scorta di un’esperienza viva maturata consapevolmente
negli anni, il bilancio umano e intellettuale di un’intera esistenza.

[Aufgrund des stilistischen Gleichgewichts und der Authentizität, mit denen der Autor die menschliche und intellektuelle Bilanz einer ganzen Existenz in wenigen poetisch inspirierten und erfahrungsreichen Aufzeichnungen kondensiert.]

Hans Norbert Janowski
per la rigorosa, geometrica precisione dei suoi aforismi e la capacità di cogliere
sinteticamente il nucleo complesso di una questione e di manifestarlo con la sottigliezza
e, se occorre, la giusta dose di veleno che il procedimento richiede.

[Aufgrund der rigorosen, geometrischen Präzision seiner Aphorismen sowie der Fähigkeit, den komplexen Nukleus einer Frage synthetisch zu erfassen und mit sprachlicher Feinheit sowie, wo nötig, genügend Gift auszudrücken.]

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N.B.
La Giuria si è avvalsa della facoltà di non classificare le sillogi di altri concorrenti.
Per il Premio Internazionale per l’Aforisma “Torino in Sintesi”

la Presidente
Anna Antolisei