In viaggio con gli aforismi
(Da una ricerca di Amedeo Ansaldi)
…..Il viaggio è una delle esperienze fondamentali nella vita di ciascuno di noi; non deve perciò stupire che il tema sia stato storicamente oggetto di tanti resoconti, poemi, romanzi – nonché aforismi, clandestini (ovvero estrapolati da libri di altro genere) o compresi in sillogi riconducibili a questo preciso genere letterario.
Il grande poeta arabo Omar Khayyam scriveva:
La vita è un viaggio e chi viaggia vive due volte.
Mentre secondo Victor Hugo:
Viaggiare è nascere e morire ad ogni momento.
…..Del viaggio viene sottolineata soprattutto la dimensione interiore, spirituale: il viaggio, cioè, come sospensione della monotona esistenza quotidiana, coi suoi ritmi e i suoi orari prestabiliti; il viaggio inteso come ricerca e riscoperta di sé stessi e, nello stesso tempo, anche come annullamento e oblio delle scorie della propria individualità: due facce opposte e speculari, ma in certo senso complementari.
Gesualdo Bufalino scrisse: C’è chi viaggia per perdersi, c’è chi viaggia per trovarsi.
Friedrich Nietzsche sosteneva appunto che:
Un’escursione di dieci ore fa del santo e del criminale due persone abbastanza simili, indicando con questo quanto la fatica di un viaggio appiattisca le personalità, fino a renderle l’una assimilabile all’altra.
…..D’altra parte, lo stimolo che più spesso induce a intraprendere un viaggio è proprio quello di recuperare, attraverso la visione e la visita di posti nuovi, la propria natura più autentica:
Sono una parte di tutto ciò che ho trovato sulla mia strada. (Alfred Tennyson)
Viaggiare è donare la vita ai propri sensi. (Alexandre Poussin)
Il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma. (Bruce Chatwin)
La via più breve per giungere a sé stessi gira intorno al mondo. (Hermann Graf Keyserling)
…..Oggi che anche molti non credenti intraprendono il cammino di Santiago di Compostela o percorrono la via Francigena a piedi come (o quasi come) i viandanti medievali, a nessuno sfugge l’aspetto mistico – nel senso più ampio – dell’esperienza del viaggio e della fatica. Secondo Pico Iyer: Viaggiare è una sorta di monachesimo in movimento.
…..Qualche volta ci si sposta non già per vedere posti nuovi, ma per ritrovare il proprio passato, viaggiare con la memoria:
Niente come tornare in un luogo che non è cambiato ti fa capire quanto sia cambiato tu. (Nelson Mandela)
…..Jean-Jacques Rousseau, in un passo delle sue Confessioni, sottolinea che un viaggio, per essere veramente tale, non si deve svolgere in condizioni troppo confortevoli, e rimpiange i tempi della povertà e della disoccupazione, che lo costringevano a spostarsi a piedi da un luogo all’altro: Non ho viaggiato a piedi che nei miei bei giorni e sempre con delizia. Ben presto i doveri, gli affari, un bagaglio da portare mi hanno costretto a fare il signore e a prendere la carrozza… Mentre nei miei viaggi di allora non gustavo che il piacere di andare, dopo non ho sofferto che del bisogno di arrivare.
…..La dimensione del viaggio è stata definita in svariati modi:
Un viaggio è, per effetto di magia, una nuova vita, con una sua nascita, una sua crescenza e una morte che ci è offerta nel bel mezzo dell’altra. Sappiate approfittarne. (Paul Morand)
Viaggiare è un modo per invertire il tempo. (Pico Iyer)
I viaggi sono la parte frivola nella vita delle persone serie, e la parte seria nella vita delle persone frivole. (Anne Sophie Swetchine)
…..I naviganti che solcavano gli oceani al tempo in cui ancora erano inesplorati compivano viaggi avventurosi verso l’ignoto, imprese imparagonabili a qualsiasi altra. Un proverbio vichingo recita: “Esistono tre categorie di uomini: i vivi, i morti, e quelli che vanno per mare.”
…..Altri hanno voluto accostare la dimensione del viaggio alla lettura: la lettura di quel libro sterminato che è il mondo nel quale viviamo.
Il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina. (Sant’Agostino)
Il mondo è un libro del quale ogni passo ci apre una pagina. (Alphonse de Lamartine)
…..Ed è, l’abbiamo detto, importante viaggiare a piedi perché, come scrive Roberto Bolaño, Ogni cento metri il mondo cambia.
Se ci si sposta in treno o in auto, facilmente ci si perderà il meglio:
Vi fu sempre di più nel mondo di quanto gli uomini potessero vedere, per quanto lenti andassero; non lo vedranno meglio andando veloci. (John Ruskin)
…..Molti hanno anche usato il viaggio come metafora della vita e dei suoi svariati aspetti:
Un viaggio di mille miglia comincia sempre con il primo passo, scrive nel Tao Te Ching il saggio cinese Lao Tzu.
Il giovane cammina più veloce dell’anziano, ma l’anziano conosce la strada. (Proverbio africano)
Nel viaggio della vita non si danno strade in piano: sono tutte o salite o discese. (Arturo Graf)
Chi non si muove, non può rendersi conto delle proprie catene. (La rivoluzionaria spartachista Rosa Luxembourg)
…..Il viaggio diventa col tempo anche una fonte ricchissima di ricordi da coltivare per il resto della vita e da trasmettere agli altri (magari trasfigurati dagli abbagli della memoria):
Come molti viaggiatori ho visto più di quanto ricordi e ricordo più di quanto ho visto, confessava Benjamin Disraeli.
Gli antichi resoconti di viaggio diventeranno preziosi come le più grandi opere d’arte; perché sacra era la terra sconosciuta, e non potrà ormai più esserlo. (Elias Canetti)
…..Parlando dei viaggi ai nostri giorni, che tante comodità offrono a chi li deve affrontare per lavoro o per piacere, si deve tracciare una linea di demarcazione netta fra il viaggio propriamente inteso – e il turismo, che è tutt’altro fenomeno. In questo secolo di moltitudini transumanti che profanano ogni luogo illustre, l’unico omaggio che un pellegrino devoto può rendere a un santuario degno di devozione è quello di non visitarlo. (Nicolás Gómez Dávila)
I turisti non sanno dove sono stati. Il viaggiatore non sa dove sta andando. (Paul Theroux)
Quelli che viaggiano “per fotografare”. E poi, a casa, guardano ciò che non hanno visto… (Stefano Lanuzza)
…..Il viaggiatore è, di regola, di passaggio ovunque, osserva e trascorre oltre; questo implica anche una certa dose di cinismo:
Viaggiare è essere infedeli. Siatelo senza rimorsi. Dimenticate i vostri amici per degli sconosciuti. (Paul Morand)
Uno dei piaceri del viaggio è immergersi dove gli altri sono condannati a risiedere, e uscirne intatti, pieni dell’allegria maligna di abbandonarli alla loro sorte. (Jean Baudrillard)
…..Il viaggiatore instancabile, o di professione, è, spesso, anche un uomo che ha giocoforza allentato contatti umani stabili e profondi, e alla lunga può soffrire di solitudine: Dimenticato nel suo paese, sconosciuto altrove. Tale è il destino del viaggiatore. (Marcel Carné)
…..Concludendo questo breve discorso è giusto, per dovere di imparzialità, ricordare che non sono mancati quelli che hanno guardato al viaggio con esplicite avversione e diffidenza; che hanno manifestato forti perplessità sulle virtù sottintese nel viaggiare.
Sono pochi quelli che, per il fatto di andare frequentemente in pellegrinaggio, diventano più santi. (Citazione dall’Imitazione di Cristo, attribuita a Tommaso da Kempis)
Le persone viaggiano verso posti lontani per osservare, affascinati, persone che non degnerebbero di uno sguardo a casa propria. (Dagobert D. Runes)
Per vedere il mondo bisogna viaggiare molto, per conoscerlo basta un villaggio. (L’orientalista Fosco Maraini)
La gente viaggia per le stesse ragioni per cui colleziona opere d’arte: perché così fa la buona società. Essere stati in certi punti della superficie terrestre è socialmente appropriato; dà un senso di superiorità su coloro che non ci sono mai stati. (Aldous Huxley)
…..Osservazione conclusiva: da ogni viaggio si dovrebbe tornare con il desiderio di riscoprire le bellezze di casa propria, alle quali troppo spesso rivolgiamo uno sguardo distratto, e che sono invece tanto numerose (almeno nel nostro Bel Paese).
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