Intervista a Graziella Poluzzi

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1) Tra i molti generi letterari, cosa determina in te la predilezione per la “forma breve” e per l’aforisma in particolare?

Amo la sintesi dei discorsi e quindi prediligo i racconti brevi e ancor più l’aforisma.

2) Quando è avvenuto il tuo primo incontro “fatale” con l’aforisma? E da cosa sei stato indotto a cimentarti in questo genere?

Non c’è stato un incontro fatale, ma un’infatuazione lenta e costante, a cominciare dai bigliettini dei Baci Perugina.

3) Quali sono stati i grandi aforisti della letteratura classica che più ti sono congeniali e che ti hanno eventualmente ispirato? Ci sono uno o più aforismi sull’aforisma che secondo te definiscono al meglio questo genere?

Sono tanti i grandi autori del passato, Seneca, Marco Aurelio, Leonardo, per ricordarne alcuni. Citazione brevissima, che definisce il genere di cui parliamo: ‘Tanto sfizio in poco spazio’ (anonimo): mi sembra perfetta.

4) Ritieni che la letteratura aforistica contemporanea, in Italia, abbia dei rappresentanti in grado di raccogliere qualitativamente l’eredità dei nostri maestri del passato?

Ci sono ottimi aforisti in Italia come Roberto Gervaso, Alda Merini, Luciano De Crescenzo e tanti altri.

5) A cosa ritieni sia dovuto il calo d’interesse verso l’aforisma, nei tempi recenti, da parte del mondo editoriale?

Forse non c’è mai stato un grande interesse da parte degli editori; oggi sono su di un fronte opposto, prediligono i lunghi romanzi, puntano sui forti lettori, se li coltivano con la quantità del prodotto. E’ una tendenza che non condivido.

6) Esiste, a tuo avviso, una strada da percorrere perché l’aforisma torni a conquistare
l’attenzione dei lettori, soprattutto quelli delle nuove generazioni? Quali azioni indicheresti?

Bisognerebbe aprire degli spazi nella carta stampata, anche in rete e nelle letture pubbliche, ma per queste ultime dovremmo essere noi autori a farlo.

7) A tuo avviso, l’aforisma può e deve distinguersi dalle varie forme di comunicazione “veloce” oggi tanto in voga come il tweet, lo slogan, la battuta, ecc…)?

L’aforisma ha una sua storia consolidata, la scrittura breve elettronica, non fa altro che imitarlo, lo vede di successo.

8) Ritieni che la Grande Rete possa aiutare la diffusione del buon aforisma o che, piuttosto, ne faciliti la degenerazione in forme superficiali e scorrette?

Speriamo che la rete aiuti la diffusione dell’aforisma, ma può anche svilire la sua qualità.

9) Pensi che la tua esperienza personale, quale autore di aforismi, sia stata fonte di maturazione letteraria, intellettuale, umana? Altrimenti, può esserlo in qualche modo?

Produrre aforismi dà un piacere creativo all’autore e questo già è un punto positivo, inoltre arricchisce anche umanamente, essendo una riflessione più o meno profonda.

10) Quali ritieni siano le migliori doti che deve avere un autentico aforista, oltre alla propensione per la sintesi?

L’aforista, oltre alla sintesi del pensiero, deve avere anche un certo gusto letterario nell’esposizione, un estro creativo che renda elegante quanto produce.

11) Ti senti contrariato se un aforisma di tuo conio viene pubblicato in contesti di pubblica lettura senza che sia citata la sua paternità? In sostanza: secondo te dovrebbe davvero, un aforisma, essere – come sostiene Maria Luisa Spaziani – “cosa volatile, spontanea, che nasce come un fiore e non esige alcuna sigla di origine”?

Non condivido il pensiero di Maria Luisa Spaziani. Avrei piacere che fosse citato l’autore.

12) C’è una tua silloge, pubblicata o meno, alla quale ti senti più legato perché meglio ti rappresenta?

Ho partecipato a varie antologie, solo di recente ho pubblicato un mio libro di aforismi: ‘Sinapsi in strass – Eruzione di aforismi in odore d’ironia’ (Zona Editore, 2014)

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Bibliografia

Graziella Poluzzi ha scritto poesie, favole, aforismi. Ne 1995 pubblica una fanzine di umorismo nero dal titolo “Macabrina” con la collaborazione di vari vignettisti. E’ esposta presso il centro documentazione donne di Bologna. Fa parte del Gruppo ’98 di poesia. Ha autoprodotto una raccolta di poesie: “Lo sguardo delle altre” ed ha organizzato vari incontri con poetesse come la Bettarini, Maleti (FI), Elisabetta Serra (MO), Rosaria Lo Russo (FI), Anna Maria Farabbi (PG) e altre.